On Medicine

Anno XVIII, Numero 1 - marzo 2024

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IL PARERE DELLO SPECIALISTA

La funzione della Farmacia Ospedaliera tra evoluzioni e cambiamenti

P. Allegri

Introduzione

Il Servizio Farmaceutico Ospedaliero sta assumendo un ruolo sempre più rilevante all'interno delle Aziende Ospedaliere e rappresenta una realtà distintasi in modo particolare durante il periodo pandemico che ha evidenziato l'importanza del dipartimento e delle figure professionali al suo interno. Questa affermazione in campo sanitario è emersa soprattutto nei casi di estrema criticità, quando la presenza di personale farmaceutico è valsa da supporto e anello di congiunzione tra medici e altro personale sanitario.
Siamo in un periodo storico in cui la spesa farmaceutica è lievitata in maniera vertiginosa, impattando direttamente sulla spesa sanitaria globale, da un lato sicuramente incentivata dalla crisi pandemica e dall'altro anche da un'elevata prevalenza di errori terapeutici e da prescrizioni inappropriate.
Il ruolo del Farmacista e della struttura farmaceutica è mutato: non è più lo speziale e non ci sono più gli alti scaffali con ampolle e albarelli (anche se questo ruolo lo possiamo ancora ritrovare nel settore galenico). La sua figura da una parte è tornata alle origini nell'affiancamento all'essere umano, in un contesto in cui il paziente diviene sempre più centrale, lavorando all'interno di un team sanitario e facendo progredire la professione farmaceutica; dall'altra si sta rafforzando, perché gioca un ruolo sempre più importante nell'ambito della farmacovigilanza e della farmacoeconomia.
Vengono qui presentati i risultati di una ricerca che ha avuto lo scopo di mettere in risalto le più importanti fasi evolutive del Servizio Farmaceutico Ospedaliero e dei cambiamenti della figura professionale al suo interno; un profilo che è sempre più coinvolto in attività di monitoraggio della spesa, di ottimizzazione delle procedure di acquisto e logistica, fino alla razionalizzazione del consumo dei farmaci e dei dispositivi medici.

Contesto empirico in cui si è svolta la ricerca e criteri di scelta dei soggetti intervistati

Per dare una visione più completa del processo evolutivo che sta avvenendo all'interno del settore farmaceutico, e di conseguenza riuscire a mettere in risalto i cambiamenti avvenuti e quelli ancora in corso, all’interno del servizio si è deciso di intervistare due figure professionali dello stesso contesto lavorativo, ma con anni e ruoli di servizio differenti. Questo ha permesso di cogliere nel dettaglio varie sfaccettature nelle risposte e dimettere a confronto le due prospettive e visioni traendo risultati più interessanti rispetto all'intervista di due soggetti della medesima età anagrafica e ruolo.

Argomentazione del metodo di ricerca utilizzato

Il percorso di ricerca si è svolto utilizzando lo strumento dell'intervista discorsiva, guidata, convenzionale e singola con l'inserimento di domande sorte in maniera spontanea durante la conversazione.
Questo metodo ha consentito di instaurare un rapporto di fiducia con l'intervistato evitando la possibilità di ipotetiche e involontarie influenze od opinioni esterne, cosa che sarebbe potuta accadere con un'intervista a coppia.
Questo strumento di ricerca ha permesso anche di ricostruire l'ambiente lavorativo e di collocare gli eventi narrati al suo interno, avendo così una visione più ampia dell’argomento di ricerca.
Questa analisi è stata condotta investigando inizialmente sul percorso di studi dei due professionisti selezionati, sui loro obiettivi di partenza e sul loro ingresso nel mondo occupazionale.
Si è cercato di comprendere anche i rapporti interni e il formarsi di rapporti di solidarietà o conflitto tra le gerarchie dei ruoli ma, soprattutto, ci si è focalizzati sull'evoluzione del Servizio stesso e sulle responsabilità assunte nel tempo.
Da quanto emerso durante l'intervista, si è avvertita una grande passione ed entusiasmo nel raccontarsi. Questo progetto di ricerca ha conferito alle due figure professionali un riconoscimento professionale e riconosciuto il giusto valore al ruolo da esse ricoperto.

Presentazione dei principali risultati dell'esercizio di ricerca

Secondo quanto emerso dalle due interviste ci sono molti tratti in comune, soprattutto legati alla vocazione per il proprio lavoro.
  • Il tratto più incisivo e interessante emerso è legato all'inclinazione professionale e al fatto di essere stati influenzati e incoraggiati da persone esterne all’ambito familiare, così come riportato dalla dottoressa A.: “Devo dire che ho imparato molto sul campo; l 'Università mi ha dato molto a livello nozionistico e l'esperienza fatta negli Stati Uniti è stata indimenticabile perché ha stimolato la mia mente e il mio modo di rapportarmi. Devo, in particolare, ringraziare una Farmacista che, durante il tirocinio, mi ha aiutato a crescere a livello professionale e mi ha indirizzato verso quella che è oggi la mia professione; è stata una presenza molto importante, che mi ha guidata”.

    Una simile risposta è stata condivisa anche dal Direttore, dottoressa P.: "Ho conosciuto la Farmacia Ospedaliera durante il tirocinio universitario e mi è piaciuta tantissimo, da subito. Non ho avuto una famiglia alle spalle che mi abbia indirizzato verso questo settore perché facevano tutt’altro. Sicuramente ho incontrato colleghi molto appassionati; questa è stata per me una grande fortuna, perché mi hanno aiutato a mantenere questa passione anche dopo. Ho avuto un Direttore che non era giovane ma aveva una mentalità avanzatissima e questo ha aperto tantissimo la mia visione delle cose".

  • Un altro interessante tratto in comune emerge dalla decisione iniziale di intraprendere questo percorso. Entrambe le intervistate condividevano il desiderio di lavorare in una struttura ospedaliera e di trovare una posizione in un ruolo che fosse scientifico e che si avvicinasse il più possibile alla professione del Medico. Conversando sull'aspetto legato al tempo libero, ambedue confermano di aver limitato molto il tempo a disposizione per la famiglia, come riporta il Direttore: "Anche prima di rivestire questo ruolo lavoravo lontano da casa, il lavoro ha sempre influito sulla mia famiglia ... il poco tempo che c'è è per i figli, anche perché sono ancora piccoli ... il messaggio che voglio far passare è che attraverso l'organizzazione riesco a far sentire lo stesso la mia presenza. È fondamentale".

    La dottoressa A. conferma questo aspetto, e aggiunge: "I miei figli sono cresciuti e il tempo libero ora è essenziale; voglio impiegarlo nella maniera migliore possibile. Quindi mi butto in tutto ciò che mi possa stimolare, da attività sportive a corsi formativi, e questo mi rende anche più produttiva in sede lavorativa".

  • Collegandoci a questo discorso, il lavoro ha tolto del tempo importante ma ha regalato anche soddisfazioni, come raccontato dalla dottoressa A.: "Anni fa ho fatto parte di un Open Day universitario all'interno del quale ho riportato la mia esperienza lavorativa. L'aspetto che più mi ha gratificata è l'essere riuscita a mia volta a indirizzare una ragazza verso questa professione: l’ho rincontrata tempo dopo, e ancora oggi mi ringrazia per l 'appoggio ricevuto".

    Simile anche la risposta del Direttore di Servizio: "Dopo tutti i vari paletti e freni posti dinanzi alle mie iniziative, quando è giunto il momento di decidere se candidarmi o meno come Direttore ho ricevuto un grande appoggio da parte di persone che collaborarono con me tempo addietro. Sentire questa presenza è stato premiante".

    Quello che posso osservare riguardo la tipologia di gratificazione è che per entrambe è ricaduta sull'aspetto umano e non materiale.

  • Successivamente siamo passate a discutere dei grandi cambiamenti avvenuti all'interno del Servizio e dell'impatto che hanno avuto sulla figura del Farmacista: il focus della ricerca.

    Un tratto considerevole emerso è che si tratta di un Servizio che ha molte sfaccettature intrinseche all'aumento delle specializzazioni mediche; di conseguenza, anche il Farmacista si è dovuto specializzare in determinate aree. Pretendere di avere una conoscenza e competenza in tutti gli ambiti non è attuabile. Quindi, ogni Dirigente è stato indirizzato verso alcune aree specifiche: dalla distribuzione diretta del farmaco, al settore oncologico, al Servizio Farmaceutico Territoriale con la gestione delle Farmacie esterne e della spesa farmaceutica convenzionata; il Direttore di Servizio coordina tutte queste figure ed è responsabile della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale, indotta dai medici di base.

    Ci sono stati profondi mutamenti nel ruolo del Farmacista e molti sono ancora in fase di attuazione. Inizialmente era identificato come un ruolo prettamente logistico e di gestione del farmaco legato ai princìpi di economicità. Infatti, la Dottoressa A. afferma: “Il Farmacista è sempre stato visto come l'economo di turno, da sempre con l 'obiettivo risparmio; ci vedevano solo così".

    Ora si ritiene che sia sempre più necessario un intervento mirato all'appropriatezza prescrittiva, alla valutazione dell'uso del farmaco e del dispositivo medico, agevolando di conseguenza l'accesso alle risorse a un numero sempre più elevato di persone, senza tralasciare la parte logistica che ha la sua rilevanza.

    Questa è l'evoluzione più grande in atto sia come Farmacia Ospedaliera che Territoriale.


  • Entrambe aggiungono: "Il nostro obiettivo ultimo è che il Farmacista diventi di reparto: questa sarebbe una grandissima conquista". È giusto anche sottolineare cosa significhi in concreto questo nuovo ruolo. Il Farmacista di reparto collabora con il Medico. L'intenzione non è quella prevaricatrice né, tanto meno, di sostituzione di questa figura; ma significa coadiuvarla grazie al possesso di competenze di più ampie vedute, che inglobano svariati fattori che spesso non sono presi in considerazione dal Medico per via della propria formazione professionale. Quello che spesso non viene compreso è che la nuova posizione assunta è strettamente legata al fattore responsabilità: ovvero, dare una giusta visione dell'impatto economico che può esserci se non si attua un uso appropriato delle risorse disponibili.


  • Il cambiamento ha sempre generato timore, soprattutto in ambienti nei quali non si tende alla formazione e all'aggiornamento. Per questo motivo, come riscontrato durante l'intervista, ci sono state delle circostanze con forti ostacoli al cambiamento e, come aggiunge il Direttore, dottoressa P: "Il Medico spesso non è predisposto a collaborare· e non è legato per forza all'età; ci sono stati attriti anche con figure giovani. Manca un 'apertura mentale, spesso legata a chi ha avuto poche esperienze e solo nello stesso posto, e – conclude – da parte di Medici della vecchia guardia si percepisce di più una chiusura, ma volta a sottolineare lo stacco gerarchico. Spesso non gradiscono intromissioni nel loro lavoro, ma non mi sento di generalizzare".


  • Dopo questo confronto si è arrivati al tema budgeting e si è giunti alla conclusione che un Servizio è un organismo composto da molte parti, ognuna delle quali ha la sua importanza nel portare a termine il proprio compito e – aggiunge il Direttore, dottoressa P. – "vorrei che il personale amministrativo fosse autonomo in determinate attività che sono prettamente amministrative, che sono ancora in carico a noi sanitari e che, in maniera indiretta, ci vincolano al nostro permanere in ufficio davanti al computer".


  • Questo è uno degli aspetti sul quale ancora c'è molto da investire, connesso alla formazione continua necessaria al personale e all'introduzione della robotica e automazione. Anche in questo caso, come mi aspettavo, entrambe mi hanno fornito risultati analoghi sul tema budget: il risultato di budget viene raggiunto grazie proprio alla cooperazione di tutte le figure interne, ognuna con un peso differente. Il raggiungimento è un elemento di grande responsabilità.

    L'evoluzione è un processo lento, fatto di tappe e scandito da momenti di forte avanzamento e innovazione, ma anche di periodi di stallo. In questo periodo storico si può affermare di essere in una fase di grande progresso del Servizio Farmaceutico. Ci sono molti fattori da considerare nella valutazione delle iniziative volte a migliorare il Servizio e a mantenere questo entusiasmo e – come suggerito dal Direttore, Dottoressa P. – "l'unico modo per portare innovazione è farlo in maniera graduale e attraverso dei progetti; successivamente, se questi funzionano, si possono presentare anche in altri ambiti".

Conclusioni

Per concludere, si può affermare di aver percepito una forte partecipazione nei temi trattati da entrambe le intervistate, le quali stanno cercando di attuare in maniera concreta tutte le idee esposte. È stato un momento interessante e uno spunto di riflessione anche per l'intervistatore ascoltare e interagire in maniera colloquiale.


Paola Allegri
Farmacia Ospedale Verbania
ASL VCO