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Microbiologia e virologia

La vaccinazione antinfluenzale dimezza il rischio di morte in pazienti con scompenso cardiaco


L’influenza notoriamente può comportare complicanze serie, persino la morte, anche in persone sane. In particolare, secondo la letteratura, il rischio di mortalità correlata all’influenza è maggiore in soggetti con insufficienza cardiaca, una condizione che in Italia interessa più di un milione di individui. Uno studio giapponese ha analizzato per la prima volta la relazione tra mortalità od ospedalizzazione e vaccinazione antinfluenzale in pazienti con scompenso cardiaco, soggetti che possono andare incontro a complicanze correlate all’infezione come esacerbazione dello scompenso e infezioni secondarie, soprattutto a carico dei polmoni.

Questo lavoro, che viene presentato nel corso dell’ACC.18, 67a sessione annuale dell’American College of Cardiology, propone una metanalisi di 5 studi osservazionali e di un’analisi retrospettiva e ha coinvolto un totale di 78.882 pazienti con insufficienza cardiaca, di età compresa tra 64 e 75 anni, seguiti in follow-up per un periodo compreso tra 1 e 4 anni.

Secondo i dati esaminati, la quota di individui con insufficienza cardiaca che riceveva la vaccinazione antinfluenzale variava dal 26 all’86%, dimostrando così un’ampia variabilità nei tassi di immunoprofilassi tra questi pazienti. Secondo i ricercatori questa variabilità può essere legata a un limite delle Linee Guida relative alla vaccinazione antinfluenzale in questa categoria di soggetti. La Heart Failure Society of America, infatti, raccomanda la vaccinazione antinfluenzale annuale in tutti i pazienti con insufficienza che non abbiano controindicazioni note, mentre le Linee Guida ACC/AHA (American College of Cardiology/American Heart Association) e quelle dell’ESC (European Society of Cardiology) non formulano raccomandazioni specifiche per questi pazienti.

Complessivamente la metanalisi ha dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale riduce il rischio di decesso per tutte le cause di circa la metà durante la stagione influenzale e di circa un quinto nel resto dell'anno ed è associata anche a una riduzione del 22% del rischio di ricovero per problemi cardiovascolari.

“È ben noto che l'infezione influenzale è associata a un aumento del rischio di mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca” affermano gli Autori dello studio, coordinati da Hidekatsu Fukuta della Nagoya City University Graduate School of Medical Science. “Considerato l'alto tasso di mortalità e il tasso di vaccinazione antinfluenzale relativamente basso nei soggetti con insufficienza cardiaca in tutto il mondo, il nostro studio supporta un più ampio impiego della vaccinazione antinfluenzale in questa popolazione di pazienti”.

Gli studi hanno coinvolto pazienti di Stati Uniti, Europa e Asia e indicano che la vaccinazione porta beneficio ai pazienti con insufficienza cardiaca, anche se gli Autori avvertono che gli studi osservazionali, pur potendo evidenziare associazioni, non necessariamente dimostrano nessi di causa-effetto.

Proprio alla luce di questo, aggiungono gli Autori, dovrebbero essere pianificati RCT ad hoc - che in questa metanalisi non sono presenti perché non disponibili - per confermare il potenziale beneficio della vaccinazione in termini di sopravvivenza in questo setting di pazienti.







Fukuta H. The effect of influenza vaccination on mortality and hospitalization in patients with heart failure: a meta-analysis. To Be Presented at: ACC 2018. March 11, 2018. Orlando, FL.