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Genetica medica

Anticorpi di squalo, possibile arma terapeutica


Un gruppo di ricercatori della La Trobe University di Melbourne hanno sviluppato, in collaborazione con un’azienda che opera nell’ambito delle biotecnologie, una tecnica che permette di modificare i geni degli squali per sviluppare anticorpi in grado di combattere contro un ampio spettro di disturbi a carico di polmoni, fegato e cuore.
Gli squali hanno oltre 100 milioni di anticorpi, di piccolissime dimensioni e biologicamente molto più stabili di quelli umani. Gli scienziati australiani sono riusciti a manipolare il materiale genetico di questi animali per produrre anticorpi contro una vasta gamma di patologie, tra cui la fibrosi polmonare, per la quale non è stata ancora identificata una cura risolutiva.

Altri potenziali ambiti di applicazione degli anticorpi di squalo sono l’oncologia e l’infettivologia; pare infatti che queste particelle, opportunamente “travestite” per non farsi riconoscere dall’organismo che le riceve, si leghino alle cellule cancerose e le neutralizzino, e agiscano efficacemente anche contro la malaria.





Griffiths K, Dolezal O, Parisi K, Angerosa J, Dogovski C, Barraclough M, et al. Shark variable new antigen receptor (VNAR) single domain antibody fragments: stability and diagnostic applications. Antibodies 2013;2:66-81.