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Psichiatria

Ansia e mitocondri


Lo stress cronico è un fattore di rischio significativo per i disturbi d'ansia umani, ma non tutti gli individui esposti allo stress sviluppano una sintomatologia d'ansia clinicamente rilevante. Le ragioni alla base di queste differenze non sono ancora state completamente comprese, ma comportano un'interazione di complessi fattori genetici e ambientali che variano tra gli individui, con conseguente suscettibilità allo stress o resilienza.
Un team di scienziati finlandesi afferenti a diverse discipline (psichiatria, psicologia, neurobiologia, logopedia, biotecnologie) ha evidenziato alterazioni mitocondriali nell'espressione genica come risposta allo stress, suggerendo che le interruzioni del metabolismo energetico possano contribuire alle manifestazioni ansiose.
Per fare luce su questi meccanismi, è stata studiata la suscettibilità allo stress in due ceppi di topo, entrambi caratterizzati da un modello di stress cronico da sconfitta sociale, analizzando l’espressione dell’mRNA a livello genomico. È stata quindi studiata l'espressione genica delle cellule ematiche nei topi e nei pazienti con disturbi di panico esposti a situazioni ansiogene, evidenziando una similitudine nelle vie mitocondriali.
Pertanto, lo stress cronico può influenzare in modo critico il metabolismo energetico cellulare, una scoperta che può offrire nuovi obiettivi per interventi terapeutici in pazienti con malattie legate allo stress.





Misiewicz Z et al. Multi-omics analysis identifies mitochondrial pathways associated with anxiety-related behavior. PLoS Genet. 2019 26;15(9):e1008358.