On Medicine

Anno XV, Numero 1 - marzo 2021

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FOCUS

Un mazzo di carte per combattere l’ansia

Redazione On Medicine

La storia che raccontiamo in questo articolo è simile a quella di molte giovani promesse dell’imprenditoria italiana che, concluso il loro iter di studi, si mettono alla ricerca di una modalità originale per applicare le nozioni acquisite, cogliendo passo dopo passo le opportunità per gettare le fondamenta di una realtà imprenditoriale destinata a crescere e moltiplicarsi, definibile con il termine ormai familiare di startup.
È la storia di Federica Trimarchi (Fig. 1) che, messi in tasca una laurea in filosofia e un master in etica sociale, si trasferisce a Londra con l’obiettivo di espandere la propria esperienza personale a contatto con le imprese sociali, ovvero quelle aziende che portano avanti la missione di esercitare un impatto positivo sulle persone o sull’ambiente, pur mantenendo un carattere imprenditoriale. Le imprese sociali rappresentano un passo successivo rispetto a come oggi vengono considerate in Italia le organizzazioni non profit, più allineate con il concetto di associazioni caritatevoli o che raccolgono donazioni.



Figura 1. Federica Trimarchi.


L’imprenditrice in erba entra quindi in contatto con MAC-UK, una charity che supporta i ragazzi coinvolti in gang giovanili o appena usciti di prigione, affiancandoli soprattutto dal punto di vista della salute mentale. I progetti gestiti da MAC-UK, creati in partnership con il sistema sanitario nazionale inglese e i vari municipi locali, prevedono di realizzare ambienti dove questi ragazzi possano svagarsi e mettere a frutto le proprie abilità in progetti musicali e artistici, affiancati da psicologi e loro pari che hanno vissuto esperienze simili e che forniscono supporto materiale e psicologico attraverso dialoghi, individuali e di gruppo, improntati al miglioramento del loro benessere fisico e mentale. L’obiettivo è quello di insegnare a questi ragazzi ad affrontare situazioni difficili, che spesso generano stati di ansia e depressione, utilizzando strumenti ed esercizi che li aiutino a sentirsi meglio e che possano risultare utili prima di intraprendere eventuali terapie.
Il concetto di aiutare le persone in uno stadio precedente al supporto psicologico e clinico si allinea in pieno con l’iter didattico che Federica ha alle spalle: dai suoi studi ha imparato a indagare la relazione tra gli esseri umani, il loro rapporto con la società odierna e lo sviluppo di legami nella vita reale e virtuale; con il suo lavoro alla charity può ora approfondire le tematiche collegate alla salute mentale delle persone.


2018: nascono le “Mood Cards”


Nel 2018 Federica partecipa a un acceleratore per startup per sviluppare un prodotto che aiuti le persone a sentirsi meglio e adottare una mentalità positiva nella vita in maniera semplice e accessibile.
Le “Mood Cards” (Fig. 2) nascono dalla volontà di creare uno strumento semplice da usare, con un formato compatto e facilmente trasportabile, contenente una serie di brevi attività che offrano degli spunti di riflessione per lo sviluppo personale, il modo di gestire le proprie emozioni e dunque, nel complesso, il proprio benessere mentale. I contenuti, originali e interamente sviluppati dalla loro “inventrice”, sono frutto della sua esperienza personale e professionale, e riprendono le tematiche affrontate durante gli anni di lavoro nelle imprese sociali.


Figura 2. Le “Mood Cards”.


Sebbene i contenuti delle carte non nascano con una finalità clinica o terapeutica, numerosi feedback degli utilizzatori e degli operatori sanitari che le consigliano dimostrano che le “Mood Cards” possono effettivamente avere un impatto a lungo termine sull’adozione di una mentalità positiva e possono contribuire a “sentirsi meglio”; rappresentano inoltre un approccio propedeutico utile a un eventuale successivo supporto psicologico.


Dalla startup alle collaborazioni con aziende e associazioni


Col passare del tempo sono arrivate a Federica Trimarchi richieste di fornitura delle “Mood Cards” da parte di numerose charity e organismi come Anxiety UK, una delle più grandi organizzazioni per il trattamento e la prevenzione dell’ansia, e Barnardo’s, che aiuta bambini e ragazzi vulnerabili, insieme a psicologi, terapeuti e coach. Le carte vengono da loro utilizzate nel contesto di attività e terapie individuali e di gruppo, come stimoli o spunti di riflessione per favorire il benessere individuale e la relazione con gli altri. Inoltre, alcune compagnie private, tra le quali anche alcune aziende farmaceutiche, hanno acquistato le “Mood Cards” per regalarle ai propri dipendenti; questo sviluppo si è realizzato in particolare nel corso del 2020, anno in cui, con il dilagare del Covid-19, i rapporti umani sono diminuiti.
Ed è proprio con l’avvento della pandemia che Federica, mossa dal bisogno di sentirsi più vicina alla famiglia di origine, decide di tornare in Italia, mantenendo la produzione delle carte nel Regno Unito e iniziandone una in Italia per i paesi dell’Unione Europea. Il successo del prodotto l’ha spinta ad ampliare le proposte dedicate a chi ha bisogno di “sentirsi meglio”: tra le novità più recenti, sono stati sviluppati corsi online ("The Mood Club") e un range di “Mood Cards” per la coppia, sempre volti ad adottare abitudini positive nella vita (Fig. 3). Inoltre, sono in fase di realizzazione nuove carte che affrontano temi più ampi, come il contesto lavorativo e la famiglia; alcuni di questi prodotti, destinati a target particolarmente vulnerabili, prevedono la collaborazione di specialisti come psicologi e psichiatri. Un’iniziativa tutta dedicata al mondo anglofono, che magari un domani potrà rendersi disponibile anche in altre lingue.


Figura 3. Versioni diverse di “Mood Cards”.