On Medicine

Anno XV, Numero 1 - marzo 2021

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APPROFONDIMENTI

Il diabete insipido

Redazione On Medicine

Il diabete insipido è una sindrome rara caratterizzata dall’escrezione di volumi abnormemente elevati di urine poco concentrate (poliuria) e da una sete eccessiva che porta all’introduzione di notevoli quantità di liquidi (polidipsia). Questa condizione è legata a disturbi vari lungo tutto l’asse che regola la quantità di acqua che si elimina con le urine (Fig. 1).



Figura 1. Sistema regolatorio della diuresi.


Esistono due forme di diabete insipido:
  • il diabete insipido centrale, causato da un deficit dell’ormone che regola l’escrezione di acqua libera dai reni (ormone antidiuretico [ADH] o vasopressina) conseguente a disfunzioni dell'ipofisi e/o dell'ipotalamo; oppure secondario ad asportazione chirurgica dell'ipofisi (per tumori, traumi), a encefalite/meningite e ad altre patologie più rare;
  • il diabete insipido nefrogenico, causato dalla refrattarietà renale all’azione dell’ADH, che può essere di origine familiare o acquisita a seguito di numerose patologie tra le quali ricordiamo le infezioni (pielonefrite), la malattia policistica del rene, la sarcoidosi.

Quadro clinico

È sempre presente polidipsia (alcuni soggetti possono introdurre fino a 10-15 litri di liquidi al giorno) e poliuria: si arriva a produrre più di 10 litri al giorno di urina caratterizzata da un peso specifico molto basso, ma normale sotto ogni altro profilo; chi è affetto da diabete insipido deve alzarsi spesso di notte per urinare (nicturia).
Questo quadro può essere presente sin dalla prima infanzia o comparire a qualunque età, a seconda che si tratti di una forma congenita o acquisita. Per compensare le enormi perdite di liquido ed evitare di andare incontro a disidratazione l’organismo deve introdurre forti quantità di acqua; chi soffre di questa patologia è quindi costantemente afflitto da una sete intensa.

Diagnosi

La diagnosi si basa sulla clinica e su valutazioni ormonali.
Il riscontro di una bassa densità (osmolalità) urinaria aiuta a differenziare il diabete insipido dal diabete mellito.
La distinzione fra diabete insipido centrale e diabete insipido nefrogenico, invece, viene effettuata mediante la prova con desmopressina (DDAVP), un analogo sintetico dell'ormone antidiuretico: l’iniezione di tale sostanza provoca entro 60 minuti una riduzione del flusso urinario (con aumento dell’osmolalità urinaria) mentre non provoca alcuna variazione nel diabete insipido nefrogenico.

Terapia

Nel diabete insipido centrale il trattamento consiste nella somministrazione di ormoni, quali vasopressina acquosa o desmopressina acetato, e di farmaci atti a regolare il meccanismo renale di produzione dell'urina (ad es. clorpropamide, carbamazepina).
Nel caso di diabete insipido nefrogenico, invece, è essenziale la cura della patologia renale o la sospensione dei farmaci nefrotossici.
Qualunque sia il tipo di diabete insipido e qualunque sia la terapia seguita, al paziente deve sempre essere garantito il libero accesso all’acqua.

La potomania

Un quadro simile di polidipsia e poliuria si riscontra in alcuni disturbi di tipo psichiatrico noti come polidipsie psicogene: tra questi ritroviamo la potomania, che si manifesta con sete intensa e necessità incontenibile di assumere liquidi, in particolare acqua, in modo sproporzionato rispetto al reale fabbisogno dell’organismo.
I soggetti affetti da questo disturbo non sono in grado di evitare di bere a meno che non vengano ostacolati: in tal caso, possono arrivare a dissetarsi bevendo la loro stessa urina.
Per distinguere il diabete insipido dalla potomania si deve spesso ricorrere ad alcune prove dinamiche come il test dell’assetamento. Tale prova consiste nella deprivazione idrica per circa 12 ore, durante la quale il paziente affetto da una polidipsia psicogena (potomania) comincerà a concentrare le urine, mentre il paziente affetto da diabete insipido continuerà ad avere un alto flusso urinario e una bassa densità urinaria.