APPROFONDIMENTI
Uno sguardo sull’insufficienza renale cronica
L. Morandi
L’insufficienza renale cronica è una condizione sempre più diffusa nella popolazione mondiale. La sua incidenza cresce con l’aumentare dell’aspettativa di vita e con il progressivo incremento delle problematiche legate alla cattiva alimentazione. Presentiamo qui il primo di una serie di tre articoli sull’argomento.
Parte I. Overview
Nella sua più ampia accezione l’insufficienza renale cronica (IRC) descrive una condizione caratterizzata dalla permanente e progressiva compromissione della funzionalità renale, in particolare è definita come una condizione in cui è presente:
- riduzione della velocità di filtrazione glomerulare (GFR - Glomerular Filtration Rate) a valori inferiori a 60 mL/min/1,73 m2 per almeno tre mesi, con o senza altri segni di danno renale;
- danno renale per almeno 3 mesi, con o senza diminuzione del GFR
Eziologia
La patologia renale cronica vede responsabili differenti cause, su base genetica o acquisita, infiammatoria o degenerativa, ischemica od ostruttiva.
La malattia renale cronica si pone come una patologia emergente, conseguente da un lato all’aumento dell’aspettativa di vita e, dall’altro, all’aumento delle patologie cronico-degenerative che predispongono a un’aumentata incidenza di malattia renale. Le principali, le cui prevalenze sono in crescita nella popolazione mondiale, sono:
- diabete mellito di tipo II, correlato alla sindrome metabolica e all’epidemia di obesità: il DMII ha una prevalenza del 10% dei soggetti adulti e la IRC è stimata nel 15% dei pazienti affetti2,3
- ipertensione arteriosa: tocca il 57% della popolazione e causa IRC nel 25% dei nuovi casi annui.4,5
Epidemiologia
La prevalenza della patologia renale cronica di grado moderato o superiore varia nei diversi studi epidemiologici europei. In Italia centrale è stimata intorno all’1% mentre nel nordest è il 5.9% della popolazione generale.6
Il rischio di sviluppare una patologia renale cronica aumenta dopo i cinquant’anni ed è comune negli adulti che superano i 70 anni di età.7 Ciò è dovuto alla perdita di GFR causata dalla senescenza cellulare che porta a una riduzione annuale dello 0,75-3,5 mL/min/1,73m2 a seconda del substrato patologico presente.8,9 Questa perdita porta a un aumento della prevalenza che raggiunge il 29% della popolazione italiana sopra i 75 anni per gli stadi dal terzo al quinto.10
Il rischio di sviluppare una patologia renale cronica aumenta dopo i cinquant’anni ed è comune negli adulti che superano i 70 anni di età.7 Ciò è dovuto alla perdita di GFR causata dalla senescenza cellulare che porta a una riduzione annuale dello 0,75-3,5 mL/min/1,73m2 a seconda del substrato patologico presente.8,9 Questa perdita porta a un aumento della prevalenza che raggiunge il 29% della popolazione italiana sopra i 75 anni per gli stadi dal terzo al quinto.10
Funzionalità renale e sue alterazioni
Quando la funzionalità renale viene meno, grazie ai meccanismi di compenso posti in essere dai nefroni ancora funzionanti, l’IRC deve raggiungere un grado avanzato prima di mostrare una sintomatologia clinicamente apprezzabile.
Il passaggio dai sintomi iniziali della IRC a quelli dell’uremia vera e propria avviene con gradualità, anche se è possibile incorrere in situazioni di peggioramento acuto dovute a varie cause, come per esempio l’assunzione di farmaci o altre sostanze nefrotossiche.
Il passaggio dai sintomi iniziali della IRC a quelli dell’uremia vera e propria avviene con gradualità, anche se è possibile incorrere in situazioni di peggioramento acuto dovute a varie cause, come per esempio l’assunzione di farmaci o altre sostanze nefrotossiche.
Terapia
La terapia dell’IRC può essere suddivisa in terapia conservativa e terapia sostitutiva. Mentre la prima fa riferimento a tutto l’arco di tempo in cui l’IRC viene tenuta sotto controllo con dieta, modificazioni dello stile di vita e farmaci, la seconda comprende emodialisi, dialisi peritoneale e trapianto.
Luca Morandi
Medico Chirurgo, Milano
Medico Chirurgo, Milano
Bibliografia
- National Kidney Foundation. K/DOQI clinical practice guidelines for chronic kidney disease: evaluation, classification, and stratification. Am J Kidney Dis. 2002;39(2 Suppl 1): S1-266.
- Leahy S, et al. Prevalence and correlates of diagnosed and undiagnosed type 2 diabetes mellitus and pre-diabetes in older adults: Findings from the Irish Longitudinal Study on Ageing (TILDA). Diabetes Res Clin Pract. 2015 Dec;110(3):241-9.
- Russo GT, et al. Diabetic kidney disease in the elderly: prevalence and clinical correlates. BMC GeriatricsBMC series – open, inclusive and trusted 2018;18:38.
- Tocci G & Presta V. Time Trend Analysis of Hypertension Prevalence, Awareness, Treatment and Control in Italy: Novel Insights from Recent National Surveys in the General Population. High Blood Press Cardiovasc Prev 2017;24:103-105.
- Schlessinger SD, et al. Clinical documentation of end-stage renal disease due to hypertension. Am J Kidney Dis. 1994;23(5):655-660.
- Bruck K, et al. CKD prevalence varies across the European general population. J. Am. Soc. Nephrol. 2016;27(7):2135-2147.
- Pizzarelli F, et al. Predictivity of survival according to different equations for estimating renal function in community-dwelling elderly subjects. Nephrol. Dial. Transplant. 2009;24(4):1197-1205.
- Hemmelgarn BR, et al. Progression of kidney dysfunction in the community-dwelling elderly. Kidney Int 2006;69:2155-61.
- Lorenzo V, et al. Similar renal decline in diabetic and non-diabetic patients with comparable levels of albuminuria. Nephrol Dial Transplant 2010;25:835-41.
- Bruck K, et al. CKD Prevalence Varies across the European General Population. J Am Soc Nephrol. 2016;27(7):2135-2147.
-
Farmacologia clinica dei farmaci anticoagulanti
Marco Moia Centro Emofilia e Trombosi - Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
-
Sintomi del basso apparato urinario dopo chirurgia pelvica: fisiopatologia e trattamento
Enrico Finazzi Agrò - Professore Associato; Cattedra di Urologia, Università di Roma “Tor Vergata”; UOSD Servizio di Urologia Funzionale, Policlinico Tor Vergata; IRCCS Ospedale S. Lucia, Roma
-
Fisiologia di apprendimento e memoria
Mariano Pedetti - SerT MVT, AUSL2 dell‘Umbria, Marsciano (PG)