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Allergologia

Asma: una ricerca rivela che le donne sono naturalmente più esposte


La prevalenza di asma è maggiore nelle donne rispetto agli uomini e si calcola che dopo la pubertà la probabilità di sviluppare asma sia pari al doppio nel sesso femminile rispetto a quello maschile.
Un gruppo di ricerca internazionale ha recentemente rilevato per la prima volta che il testosterone protegge gli uomini dall’asma in quanto sopprime la produzione di un particolare tipo di cellula immunitaria che innesca la reazione allergica all’origine di questo problema respiratorio.
Il team dei ricercatori che ha fatto questa importante scoperta è composto dal Dottor Cyril Seillet e dalla Professoressa Gabrielle Belz del Walter and Eliza Hall Institute di Melbourne e dal team del Dottor Jean-Charles Guéry del Physiopathology Center of Toulouse-Purpan in Francia. L’articolo, pubblicato a maggio sul Journal of Experimental Medicine, prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto: nel 2016 Melbourne fu colpita da piogge talmente intense da provocare un insolito aumento di pollini nell’aria, causa di febbri e problemi respiratori in migliaia di persone, anche in soggetti che non avevano mai manifestato sintomi asmatici. In quell’occasione il team di ricercatori iniziò a raccogliere dati e grazie a questi scoprì che l’ipotesi che gli ormoni potessero influenzare in modo significativo incidenza e gravità dell’asma nelle donne è stata in qualche modo confermata. Lo studio infatti ha dimostrato che gli elevati livelli di testosterone negli uomini li proteggono dallo sviluppare asma allergica in quanto questo ormone è un potente inibitore della produzione di una cellule linfoide innata (chiamata ILC2) recentemente descritta nei polmoni, sulla pelle e in altri organi e associata con l’inizio dell’asma.
Il testosterone agisce direttamente su queste cellule, riduce la quantità di ILC2 nei polmoni maschili, comportando di conseguenza una diminuzione della gravità dell’asma.
Secondo la Professoressa Belz la scoperta di questo meccanismo che guida le differenze di genere nell’asma allergico può comportare lo sviluppo di nuovi trattamenti. La ricercatrice ha anche aggiunto: “gli attuali trattamenti per l’asma grave, come gli steroidi, hanno basi molto ampie e possono essere causa di eventi avversi significativi. Questa scoperta ci offre l’opportunità di trovare una nuova potenziale via al trattamento dell’asma, che passi per l’individuazione delle cellule che sono direttamente coinvolte nello sviluppo di questa condizione allergica. Sebbene siano necessari ulteriori studi, queste evidenze ci dimostrano che possiamo provare a imitare questo meccanismo di regolazione ormonale dell’ILC2 per prevenire o trattare l’asma. Questo tipo di approccio è stato in realtà già impiegato in altre patologie, come per esempio nel carcinoma mammario”.





Laffont S et al. Androgen signaling negatively controls group 2 innate lymphoid cells. The Journal of Experimental Medicine, 2017; jem.20161807 DOI: 10.1084/jem.20161807