On Medicine

Anno XVIII, Numero 1 - marzo 2024

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INTERVISTA

Intervista ad Antonio De Caria

Redazione On Medicine

Misofonia: un disturbo diffuso ma misconosciuto che solo all’inizio di questo millennio ha visto un riconoscimento ufficiale da parte della comunità scientifica. Dedichiamo il Focus di questo numero a questo interessante argomento, e ne proponiamo un’anticipazione da parte dell’autore: il dottor Antonio Rocco De Caria, specialista in audiologia membro della Società Medica Italiana di Psicoterapia e Ipnosi, della Società Italiana di Audiologia e Foniatria, della Società Italiana di Vestibologia, che dal 2006 al 2023 ha rivestito il ruolo di responsabile dell’Ambulatorio acufeni presso l’Ospedale "G. Da Saliceto" di Piacenza


Dottor De Caria, cos’è la misofonia?


La misofonia è un disturbo neurologico che consiste nell'intolleranza ai suoni prodotti da un’altra persona mentre svolge le normali attività quotidiane come mangiare, tossire, sbadigliare, deglutire, annuire. I suoni che scatenano il disturbo possono essere tantissimi, vengono vissuti come spiacevoli o angoscianti e tendono a evocare risposte emotive, fisiologiche e comportamentali negative che non si manifestano nella maggior parte delle altre persone.


Le capita spesso di diagnosticare questo disturbo?


Nella mia casistica è un disturbo abbastanza raro che interessa prevalentemente la giovane età. Ho avuto modo di trattare 12 pazienti, di età compresa tra 9 e 22 anni. Probabilmente anche la popolazione più adulta è interessata con identica incidenza, solo che il sintomo è più facilmente controllato.


La sua diffusione è aumentata negli ultimi anni?


Ritengo di no. C’è una maggiore attenzione a qualsiasi sintomo, pertanto si pone l’attenzione a disturbi che, anni fa, non venivano classificati come fonte di malessere.


Che ruolo ha lo stress nella comparsa del disturbo?


La ricerca clinica ha evidenziato una diretta correlazione, soprattutto negli adulti, tra stress, disturbi d’ansia e misofonia, ma sono ancora da chiarire i meccanismi di insorgenza, le basi neurologiche e i circuiti cerebrali coinvolti nella comparsa dei sintomi.


Questo disturbo è noto ai medici?


La misofonia è un disturbo di recente definizione, ancora poco conosciuto e non è menzionato nella classificazione internazionale delle malattie. Spesso è confusa con l’iperacusia che è un disagio, fastidio o franco dolore nel sentire particolari suoni ad alto volume, o con la fonofobia che è l’avversione o fobia verso specifici suoni indipendentemente dalla loro intensità.


Che consiglio può dare ai medici affinché lo riconoscano?


L’indagine clinica e l’utilizzo di questionari, sia pur non ancora validati, sono fondamentali nel definire il disturbo e i sintomi correlati. Avere di fronte un giovane paziente che lamenta particolare fastidio o intolleranza nel sentire alcuni suoni prodotti dal corpo di altre persone, a prescindere dall’intensità del suono, sono elementi che devono far fortemente sospettare di trovarsi di fronte a un caso di misofonia.


Che cosa auspica per migliorarne la gestione?


Mi auguro che una migliore conoscenza del disturbo e la ricerca clinica possano definire le cause di insorgenza, il corretto inquadramento e la conseguente terapia. Dobbiamo ricordare che, al momento, non tutti gli specialisti concordano sulle basi neurofisiologiche che sottendono la fonte del disturbo e sul migliore approccio terapeutico.