On Medicine

Anno XIX, Numero 2 - giugno 2025

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FOCUS

Focus sui farmaci equivalenti

Redazione On Medicine


Un farmaco equivalente è “un medicinale che ha la stessa composizione qualitativa e quantitativa di sostanze attive e la stessa forma farmaceutica del medicinale di riferimento nonché una bioequivalenza con il medicinale di riferimento dimostrata da studi appropriati di biodisponibilità” (D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 219).

Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), due prodotti farmaceutici sono bioequivalenti se sono farmaceuticamente equivalenti e le loro biodisponibilità, in termini di velocità (Cmax e tmax) e di entità di assorbimento (area sotto la curva), dopo la somministrazione della stessa dose molare nelle stesse condizioni, sono simili a tal punto che ci si può aspettare che i loro effetti siano essenzialmente gli stessi. L'importanza di dimostrare la bioequivalenza nell'approvazione dei farmaci equivalenti è fondamentale perché attesta la qualità della loro produzione rispetto al farmaco di riferimento, che ha dimostrato la propria efficacia e sicurezza negli studi clinici convenzionali. La dimostrazione della bioequivalenza garantisce che la sostituzione di un farmaco di riferimento con uno equivalente produce gli stessi benefici terapeutici.

Secondo l’istituto Superiore di Sanità, i farmaci equivalenti hanno lo stesso effetto terapeutico di un farmaco già autorizzato e contengono gli stessi principi attivi nelle stesse quantità, ma potrebbero contenere eccipienti diversi. Questi farmaci possono essere prodotti e messi in commercio soltanto dopo la scadenza del brevetto che copre il farmaco di riferimento, di cui hanno un costo inferiore non perché la loro qualità sia inferiore ma perché le aziende titolari dell’autorizzazione non hanno dovuto effettuare tutte le prove precliniche e cliniche previste per l’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco ex novo.



Tabella 1.Requisiti di un farmaco equivalente.


Equivalenza farmaceutica ed equivalenza terapeutica

Due farmaci sono equivalenti farmaceutici se contengono la stessa quantità di principio attivo nella stessa forma farmaceutica, sono destinati a essere somministrati per la stessa via e soddisfano standard qualitativi identici o comparabili. Tuttavia, l'equivalenza farmaceutica non implica necessariamente l'equivalenza terapeutica, poiché differenze negli eccipienti, nel processo di fabbricazione o in altri fattori possono determinare disparità nelle loro prestazioni.

L'equivalenza terapeutica tra due farmaci viene dimostrata attraverso test di bioequivalenza, test farmacodinamici, test clinici o test in vitro, a seconda delle caratteristiche dei principi attivi. Un medicinale equivalente per poter ottenere l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio deve presentare gli stessi requisiti di qualità del farmaco originatore ed è pertanto sottoposto agli stessi test condotti sui medicinali di riferimento condotti seguendo le procedure previste dalla legge comunitaria(Good Manufacture Practice, GMP).

Gli eccipienti nella formulazione dei farmaci equivalenti

Gli eccipienti sono sostanze inerti prive di proprietà terapeutiche; la loro funzione è quella di rendere somministrabile un principio attivo, la componente del farmaco che svolge azione terapeutica. Alcuni eccipienti, tuttavia, possono avere rilevanza per la sicurezza di un medicinale; per esempio, i farmaci contenenti saccarosio devono essere somministrati con particolare attenzione ai pazienti diabetici; quelli contenenti parabeni possono determinare reazioni allergiche; i farmaci che hanno il lattosio come eccipiente non sono indicati in soggetti intolleranti a questa sostanza. Delle apposite Linee guida elaborate dalla Comunità europea prevedono che un farmaco equivalente possa contenere eccipienti diversi da quelli del farmaco di riferimento; l’importante è che sia bioequivalente a questo.

Farmaci equivalenti e costi

Quando scade il brevetto di un principio attivo, la legge consente di riprodurre, fabbricare e vendere, previa autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), un farmaco di provata efficacia e sicurezza. Chi produce un medicinale equivalente può praticare prezzi molto competitivi rispetto all’azienda titolare del prodotto di riferimento perché non deve investire risorse nella ricerca (il principio attivo è noto) e quindi non deve ripetere quella serie di studi preclinici e clinici condotti dall’azienda proprietaria del brevetto al momento della prima richiesta di autorizzazione per dimostrare l’efficacia e la sicurezza del medicinale nell’uomo. I farmaci equivalenti hanno quindi un prezzo inferiore di almeno il 20% rispetto a quelli di riferimento come diretta conseguenza della scadenza del brevetto del principio attivo che veicolano.


Bibliografia di riferimento


  • WHO. Guidance for organizations performing in vivo bioequivalence studies. Geneva. May 2016. Technical Report Series No. 996, Annex 9. Section 4.4.
  • Istituto Superiore di Sanità. Farmaci Equivalenti. https://www.iss.it/farmaci/-/asset_publisher/oxkH4uWBDcSB/content/farmaci-equivalenti
  • https://www.aifa.gov.it/documents/20142/241044/domande_e_risposte_equivalenti.pdf
  • D. Lgs. 24.4.2006 n. 219 e s.m.i. Attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE.