Croce Verde Sempione: nascita e crescita di una storica associazione di volontariato milanese
B. Volpe
È il 1908; l’attuale quartiere di Musocco, situato nella periferia nord-occidentale di Milano, è un Comune autonomo che deve appoggiarsi, per l’assistenza e il soccorso, ad associazioni milanesi, scontando spesso gravi ritardi che rendono vano l’intervento. Il vicesegretario comunale, Pio Zucchetti, ha l’idea di fondare una società locale di soccorso: viene così costituito un comitato per la propaganda e la raccolta fondi. La popolazione appoggia con generosità l’iniziativa e numerosi soci volontari iniziano ad aderire all’associazione.
L’inizio dell’attività
Nel gennaio 1909 si decide la fondazione di una Società di Pronto Soccorso nella forma di Cooperativa per Azioni; la Croce Verde Musocco, grazie a una lettiga a quattro ruote concessa in uso dal Comune, inizia finalmente la sua attività, svolgendo i primi interventi di soccorso. I luoghi da raggiungere, spesso lontani, richiedono un enorme sforzo fisico da parte dei soccorritori, ricchi di spirito altruistico ma poveri di mezzi economici, come testimoniano aneddoti dell’epoca; ad esempio, si racconta che il lubrificante per le ruote della lettiga venga generosamente fornito, quando necessario, dal manovratore del tram Milano-Legnano.
Nel mese di giugno la Croce Verde Musocco viene ufficialmente inaugurata alla presenza delle autorità comunali e della Croce Verde di Milano; il suo motto “ama, lavora, corri, soccorri”, che perdura ancora oggi, sintetizza il sacrificio e l’alta opera umanitaria portati avanti dai 120 militi volontari facenti parte della Società.
Figura 1. I volontari della Croce Verde Musocco in una foto degli anni della sua fondazione
Grazie alle offerte ricevute da numerosi benefattori, viene acquistata la prima lettiga a mano a due ruote, definita “cannoncino di volata”: un netto miglioramento rispetto al precedente mezzo. All’epoca era comune vedere sfrecciare verso gli interventi il cannoncino di volata azionato a mano dai volontari. Anche la dotazione materiale si arricchisce nel frattempo di attrezzi di pronto soccorso pompieristico. Negli anni successivi, i generosi contributi della popolazione locale consentono di migliorare ulteriormente i mezzi a disposizione, con l’acquisto di un carro lettiga a trazione animale, che verrà denominato “servizio celere”: la definizione oggi fa sorridere, ma a quell’epoca tale mezzo permetteva di estendere il servizio di soccorso ai comuni limitrofi. Bisogna arrivare al 1922 perché prenda avvio un vero servizio celere di soccorso grazie all’arrivo di una prima autoambulanza Bianchi, seguito, nel 1925, dall’acquisto di una nuova ambulanza Fiat.
Figura 2. La lettiga a mano a due ruote detta “cannoncino di volata”
Figura 3. La prima autoambulanza Bianchi
La Croce Verde Musocco ormai è una realtà consolidata e apprezzata dagli abitanti della zona, che continuano a sostenere l’associazione con affetto e donazioni. Con l’avvento del fascismo, tuttavia, le Associazioni di Pubblica Assistenza vengono sciolte e il loro patrimonio viene devoluto alla Croce Rossa Italiana; si chiude così il primo ciclo di attività della Croce Verde Musocco.
1947: un nuovo inizio
Bisogna attendere il 1947 perché l’associazione possa tornare concretamente in attività nell’attuale sede di Piazzale Santorre di Santarosa. L’anno successivo vede la costituzione del Gruppo Volontario Femminile, composto da 11 infermiere, che in breve tempo diventano 26 e si alternano con entusiasmo nei lavori di pulizia e di aiuto nelle varie occorrenze del soccorso. Con il passare degli anni i servizi aumentano progressivamente: nel triennio 1955-58 il parco automezzi della Società è composto da 6 lettighe.
La città in cui la Croce Verde Musocco opera continua a crescere: il Comune di Musocco fa ormai parte del Comune di Milano da circa 40 anni e il nome Musocco viene ora usato per indicare il Cimitero Maggiore, posto all’estrema periferia nord-ovest della città. Una Croce di soccorritori che porta il nome del cimitero milanese per antonomasia inizia a sembrare di cattivo auspicio: è così che i soci decidono di cambiare la denominazione alla Società, che viene ribattezzata Croce Verde Sempione.
Figura 4. Lettiga fine anni ’70 con la livrea della Croce Verde Sempione
L’evoluzione dopo la legge 266/91
Il 1991 è un anno importante per il volontariato in Italia: l’11 agosto il Parlamento approva la tanto attesa legge 266/91, legge-quadro sul volontariato. Viene così riconosciuta l’attività di tanti cittadini, circa 4 milioni, che prestano la propria opera gratuitamente in vari settori sociali. Dopo l’euforia iniziale, per la Croce Verde Sempione e per le altre Consorelle che si erano costituite in Cooperative si apre una stagione piuttosto difficile, perché la legge 266/91 non le considera assimilabili alle associazioni no-profit di nuova definizione. Il 27 febbraio 1996 viene fondata ufficialmente l’Organizzazione di Volontariato Pubblica Assistenza Croce Verde Sempione. Dopo la rifondazione, la storia della Croce Verde Sempione ricomincia, accompagnata dalle preoccupazioni e dall’entusiasmo di sempre: occorre avviare nuovi percorsi burocratici e reperire consistenti fondi. L’ottimismo però non viene mai a mancare, sorretto anche dalla viva partecipazione di oltre 100 volontari. Il 9 settembre 1997, finalmente, arriva il Decreto di Iscrizione nel Registro Generale Regionale del Volontariato della Regione Lombardia.
La situazione economica della Croce Verde Sempione però non è rosea e a poco sembrano servire gli sforzi dei volontari, che moltiplicano le iniziative di raccolta fondi. Fra i tredici volontari individuati come Soci Fondatori, che di fatto hanno guidato il complesso percorso burocratico della rifondazione, alcuni si impegnano a garantire personalmente i necessari prestiti bancari. In alcune occasioni, si trovano anche ad anticipare fondi a copertura delle spese contingenti. La perseveranza viene finalmente premiata e nel 1998 arriva un’ottima notizia: il riconoscimento del titolo di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS). La battaglia è stata vinta.
Le sfide continuano
L’Organizzazione di Volontariato Pubblica Assistenza Croce Verde Sempione prosegue la propria ricostruzione con molte difficoltà, soprattutto economiche. Non aiutano le nuove regole provenienti dalle neonate Centrali Operative del Soccorso Sanitario, che impongono a tutti i volontari e dipendenti delle Associazioni la Certificazione da Soccorritori Esecutori, che si ottiene con un esame teorico/pratico. Tutti i volontari e i dipendenti si impegnano quindi nella preparazione teorica e nelle esercitazioni pratiche, per poter superare positivamente l’esame di certificazione e continuare l’attività di soccorso che molti di loro svolgono da decenni.
Figura 5. Volontari della Croce Verde Sempione in occasione del centenario, nel 2009
Dopo aver meritatamente festeggiato il proprio Centenario, nel 2009, l’Organizzazione di Volontariato Croce Verde Sempione persevera nella propria attività con costanza e spirito d’iniziativa. Oltre al soccorso e ai trasporti sanitari, i volontari si impegnano infatti a organizzare feste e raccolte fondi per portare nelle casse dell’Associazione un po’ di fondi aggiuntivi che aiutino a far quadrare il bilancio economico.
In linea con quanto stabilito dalla nuova legislazione sulla defibrillazione precoce, la Croce Verde Sempione, avvalendosi della preziosa competenza e disponibilità dei propri istruttori, comincia una attività di formazione di molti operatori DAE così detti “laici” in quanto non facenti parte del personale sanitario (medici, infermieri e soccorritori). Questa attività, assieme agli altri corsi aperti alla cittadinanza, come la disostruzione delle vie aree pediatrica, molto apprezzata dai neogenitori, e i corsi di Primo soccorso nelle scuole, oltre a diffondere le buone pratiche del soccorso, consente alla Croce Verde Sempione di farsi conoscere in tutta l’area metropolitana e di promuovere lo spirito e i valori del volontariato.
Dalla pandemia da Covid-19 ai giorni nostri
Nei primi due mesi del 2020 arriva anche in Italia il Covid-19, con le conseguenze che tutti ormai conoscono. Anche per la Croce Verde Sempione la situazione diventa drammatica. Volontari e dipendenti, in prima fila contro il virus, sono costretti a indossare DPI particolari (tute monouso con cappuccio, sovra scarpe monouso, mascherine FP2 e FP3, visiere) in tutti gli interventi di Soccorso Sanitario Extraospedaliero. Per l’Associazione i costi crescono vertiginosamente e i rimborsi di Regione Lombardia li coprono solo parzialmente. I volontari si impegnano anche in una nuova attività: la spesa a domicilio per tutti i cittadini della zona costretti in casa dalle norme di protezione anti Covid-19; provvedono agli acquisti e alla consegna nelle case, un’attività essenziale che offre molti riconoscimenti da chi usufruisce del servizio.
Con l’evolversi della pandemia le restrizioni si allentano ed evolvono i servizi offerti; arriviamo al 2024, e la Croce Verde Sempione festeggia i suoi 115 anni di attività, incarnando oltre un secolo di solidarietà a Milano. Quest’anniversario sottolinea la resilienza, l’impegno e l’umanità dell’associazione, riconoscendo il contributo dei volontari e della comunità. Un tributo alla capacità di fare la differenza insieme.
Figura 6. “Cuori in azione – mostra fotografica” in occasione della festa per i 115 anni presso Villa Scheibler
Barbara Volpe
Vicepresidente
P.A Croce Verde Sempione ODV